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La prima serata di Sanremo 2023 e la libertà di espressione. Di tutte, di Chiara Ferragni.
Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Pensare liberamente e poi dare voce al pensiero. Un pensiero che passa anche attraverso un vestito indossato durante la prima serata del 73esimo Festival di Sanremo. Indossato da una indossatrice, e imprenditrice di successo, che usa magistralmente proprio quel linguaggio come narrazione del suo mondo.
E quel pensiero, derivato o autentico che sia, per lei, è un pensiero sui tabù.
“Come si riconosce un tabù?” mi chiede la nana minore ancora sveglia.
Se ti viene di sgranare gli occhi o di storcere le labbra in una smorfietta di disappunto allora è proprio lì. Il tabù. Annidato nelle nostre fibre (non in quelle preziose di Dior che fasciano i corpi), porose di reticenza e vergogne.
Nella cultura corrente, un corpo di donna è un oggetto erotico ed è anche un santuario di sensi di colpi. Un corto circuito che partorisce mostri subdoli dai nomi sussurrati shhhhh, malattie della mente che mortificano l’anima.. bulimie, anoressie, depressioni, burnout; ma anche mostri violenti…