AI, il divario economico, i diritti umani e le nobili qualità

Le visioni di coloro che stilano i piani e i budget per il futuro, contengono, inevitabilmente, l’acronimo AI.

grazia de sensi
6 min readMar 25, 2024

Nessuna categoria esclusa. Filantropi, investitori, Ceo e artigiani della produzione ad ogni livello, partecipano al dibattito sulla nuova ricchezza: quale modello di Intelligenza Artificiale scegliere, quali i punti di forza, i punti di debolezza e i costi delle piattaforme in commercio?

Prima di intabellare gli appunti presi nelle sessioni di surfing serendipitoso e durante le lezioni del corso di Prompt Design (leggi articolo) due parole di premessa: vivo in una bolla dove i professionisti e gli umani che mi circondano si stanno interessando all’intelligenza artificiale.
Li ho divisi in due categorie : “Sono finito e con me il mondo” e “So già tutto e ti fotto il mondo”.

Io, ancora una volta, faccio come quello che diceva, So Di Non Sapere.

Tuttavia e a partire da questo ridotto (anche se ventennale) sistema relazionale di umani, mi è capitato di pensare, sempre di più, al potere dell’ AI come a quello del petrolio: i paesi che lo possiedono si imbruttiscono (licenza metropolitana anche questa) e da “fonte di ricchezza” lo trasformano in “fonte di ignoranza e povertà”.
Gli squilibri economici dunque lederanno i diritti personali.
Ma ora ti dico l’idea che mi sono fatta di quello che c’è oggi in commercio.

Prima i tutto va detto che l’ intelligenza artificiale a livello commerciale, in soli 12 mesi ha avviato una rivoluzione che riguarda innumerevoli settori, offrendo strumenti capaci di apprendimento e adattabilità senza precedenti. La scelta di un modello AI adeguato può essere ardua data la varietà di opzioni disponibili. Di seguito, per punti, indico alcuni dei modelli più promettenti sul mercato, mettendo in luce i loro punti di forza, i minus e i costi, basandomi su test personali e analisi trovate in rete, comprese quelle di organizzazioni governative.

1. ChatGPT di OpenAI

Punti di forza: ChatGPT si distingue per la sua interfaccia utente intuitiva, aggiornamenti frequenti e versatilità nelle funzionalità. La sua capacità di elaborare una vasta gamma di richieste lo rende particolarmente adatto per compiti che richiedono comprensione del linguaggio naturale e generazione di testo.

Punti di debolezza: Alcuni utenti hanno notato un calo delle prestazioni nel tempo, possibilmente a causa dell’intensificarsi del carico di richieste o dell’adeguamento del modello ai pattern di utilizzo.

Costi: La versione gratuita offre accesso a GPT-3.5 con limitazioni. ChatGPT Plus, al costo di $20 al mese, sblocca l’accesso a GPT-4 e funzionalità avanzate, rendendolo ideale per SEO, programmatori e utenti che desiderano personalizzazioni avanzate.

2. Microsoft Copilot

Punti di forza: Copilot eccelle nell’offrire informazioni aggiornate grazie alla sua connessione ai contenuti “freschi” di Internet. La sua integrazione con vari prodotti Microsoft lo rende una soluzione pratica per chi già opera nell’ecosistema Microsoft.

Punti di debolezza: È limitato a un numero ridotto di risposte per conversazione e può sperimentare ritardi occasionali.

Costi: Gratuitamente offre funzionalità di base con accesso a GPT-4. Sono previsti costi aggiuntivi per l’accesso a funzionalità avanzate o per l’uso intensivo.

3. Google Gemini

Punti di forza: Gemini brilla per la sua velocità e per la capacità di gestire conversazioni quasi illimitate. L’integrazione completa con l’ecosistema Google ne aumenta l’utilità.

Punti di debolezza: Le versioni precedenti hanno mostrato alcuni difetti, sebbene siano stati in gran parte superati con aggiornamenti recenti.

Costi: La versione base di Gemini è gratuita. Gemini Advanced/Ultra, disponibile a $20 al mese, offre integrazione con tutti i prodotti Google e 2 TB di spazio cloud.

4. Mistral

Punti di forza: Mistral si distingue per la sua fluidità in lingue multiple e per la sua capacità di elaborare documenti di grandi dimensioni grazie a una finestra di contesto da 32.000 token.

Punti di debolezza: Anche se ha mostrato miglioramenti, Mistral Large ha prestazioni leggermente inferiori rispetto a ChatGPT 4.

Costi: Offre diverse opzioni di abbonamento e prezzi competitivi per endpoint, con la chat di Mistral gratuita con integrazione API e Azure.

5. Claude 3 (Anthropic)

Punti di forza: Claude 3 si è rivelato particolarmente efficace nella codifica, con il modello Opus che dimostra capacità competitive rispetto a ChatGPT.

Punti di debolezza: Il suo utilizzo è geograficamente limitato, richiedendo VPN per l’accesso da alcune regioni.

Costi: Claude Pro è disponibile al prezzo mensile di $20 (USA) o £18 (Regno Unito), con costi variabili per l’uso delle API.

Le opzioni sul mercato dunque offrono una gamma diversificata di capacità, ognuna con i suoi punti di forza unici e potenziali limitazioni.

Come orientarsi? Valutare, partendo da:

  • Adattabilità e apprendimento. Scegliere un modello che dimostri un impegno costante verso il miglioramento e l’adattamento alle nuove sfide può offrire vantaggi a lungo termine.
  • Integrazione e compatibilità. Considerare come il modello AI si integra con gli strumenti e i sistemi esistenti è cruciale. Piattaforme come Microsoft Copilot e Google Gemini, ad esempio, offrono integrazioni native con gli ecosistemi di prodotti corrispondenti, potenzialmente semplificando l’adozione e l’uso.
  • Privacy e sicurezza. Valutare le politiche di privacy e le misure di sicurezza adottate dai fornitori di AI è fondamentale, soprattutto in contesti in cui si gestiscono dati sensibili o confidenziali.
  • Supporto community e risorse. L’ampiezza del supporto e la disponibilità di risorse educative possono facilitare l’apprendimento e la risoluzione di problemi. Piattaforme con una vasta comunità di utenti e sviluppatori tendono a offrire una gamma più ampia di tutorial, forum di discussione e documentazione.
  • Costo-efficienza. Infine, il rapporto qualità-prezzo è un fattore determinante. Valutare attentamente i costi associati all’utilizzo delle diverse piattaforme AI, inclusi eventuali costi nascosti o limitazioni, può aiutare a prendere una decisione.

Dunque..

Scegliere saggiamente significa non solo sfruttare le capacità attuali dell’AI, ma anche posizionarsi strategicamente per il futuro, in un mondo sempre più guidato dall’innovazione tecnologica.

E fino a qua ci siamo, le premesse valgono sia per le due categorie iniziali, i colleghi del “Sono finito e con me il mondo” e “So già tutto e ti fotto il mondo”. Entrambi infatti, nel contemplare il panorama attuale e futuro dell’intelligenza artificiale, riconoscono la portata della rivoluzione che promette di ridefinire non solo il nostro ambiente lavorativo, ma l’essenza stessa dell’esperienza umana.

Però…

L’avanzamento esponenziale delle capacità dell’AI solleva questioni che non tutti si pongono. Questioni profonde sul ruolo che l’umanità sceglierà, o si troverà costretta, a svolgere in un mondo in cui le macchine possono imitare, e in molti casi superare, le funzioni cognitive umane.

In uno scenario distopico, potremmo immaginare un 2030 (!) in cui l’AI, diventando sempre più autonoma e autosufficiente, inizia a sfumare le linee tra la “creazione” e il “creatore”.
Questa nuova era potrebbe vedere l’umanità relegata a un ruolo secondario, in cui il valore del contributo umano è misurato non dalla capacità di innovare o creare, ma dalla capacità di supervisionare e mantenere le intelligenze che abbiamo scatenato.
L’occupazione e il senso di scopo, un tempo trovati attraverso l’espressione della nostra creatività e ingegnosità, potrebbero diventare sempre più obsoleti, spostati ai margini di un’ecosistema dominato dall’efficienza senza cuore e dall’ottimizzazione algoritmica.

Ma quindi…

In questo contesto, l’AI potrebbe non solo sostituire i lavori manuali e ripetitivi, ma anche quelli che richiedono giudizio, empatia e creatività, aspetti dell’esperienza umana un tempo considerati irriducibili alla logica fredda delle macchine. Con l’evoluzione di sistemi AI capaci di auto-miglioramento e apprendimento indipendente, il ritmo del cambiamento potrebbe accelerare a un punto in cui l’adattamento umano è costantemente indietro, lasciandoci a riflettere sul nostro posto in un mondo che non abbiamo più il controllo di definire.

Concludo..

Tuttavia, in questo scenario distopico, si cela anche una chiamata all’azione. Offre l’opportunità, a noi umani, di riflettere profondamente su ciò che valorizziamo della nostra condizione umana e su come possiamo plasmare l’avanzamento dell’AI per rafforzare piuttosto che erodere quegli aspetti.

La sfida sarà nel garantire che l’AI serva come estensione delle nostre più nobili qualità, piuttosto che come sostituto, preservando l’unicità della condizione umana e promuovendo un futuro in cui tecnologia e umanità avanzano insieme, piuttosto che l’una a spese dell’altra.

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